domenica 7 novembre 2010

Siamo alla frutta?


Saremo davvero alla fine del regime? Non ci spero troppo, però chissà... E dopo? Non nel senso se si andrà a votare, se ci sarà un governo "tecnico", ecc... io mi chiedo cosa ci sarà "dopo dopo".... Chi potrebbe guidare questo Paese? Sul lato destro del ring: di nuovo Lui? Il Fini che minaccia la fine del regno ma non vuole prendersene la responsabilità (perché invece non c'è nessuna responsabilità a far rimanere un Paese nel limbo per mesi e mesi e mesi...)? O Tremonti? E sul lato sinistro: il dormiente Bersani? Il nuovo Vendola? Prodi? 
Sei miseri nomi, e tra questi nemmeno uno è all'altezza. E un esterno, il Papa Nero? Draghi? Montezemolo? Marchionne?? Sì, va bene, ma ormai appena qualcuno dimostra capacità superiori alla media, in qualunque campo, lo si propone come possibile Presidente del Consiglio, come Uomo Nuovo, come l'uomo della Provvidenza. E ricordiamoci che proprio Lui è nato così, non abbiamo imparato nulla? E poi basta con l'antipolitica. Non dobbiamo trovare un Presidente che sia un "non politico", dobbiamo trovarne uno che sia un "buon politico". Non sono mai stato troppo d'accordo nel criticare i "professionisti della politica", anzi, interpretato in un certo modo credo che sia l'unica soluzione.  
E allora, l'unica speranza è la forza di reazione di questo Paese. La reazione/repulsione a questi sedici disastrosi anni. Una reazione che sia così forte da portare nelle posizioni di vertice quell'eccellenza che in Italia c'è, esiste, lavora ogni giorno ed ottiene grandi risultati in qualsiasi campo. Risultati che non conosciamo nemmeno, perché sui giornali si parla solo delle puttane del re, ma che ci sono. Ci sarà qualcuno in grado di far nascere e sostenere una vera forza di rinnovamento? 
Questo non vuol dire "rottamare" i vecchi per far posto ai giovani, come si dice a Firenze,  come non vuol dire aumentare le quote rosa, come non vuol dire mettere in lista qualcuno di colore per far vedere che siamo aperti e moderni. Vuol dire semplicemente scegliere le persone migliori. Ce ne sono tante. Per quanto non sembri, l'Italia è piena di "persone migliori". Il problema è che le persone migliori non scelgono di fare politica. 
Recuperare il significato vero dell'essere un politico, e cioè mettere a disposizione le proprie capacità e le proprie competenze nell'interesse della propria comunità. Convincere le persone migliori a farlo, e fare in modo che le persone peggiori ne siano escluse. E' l'unica soluzione possibile o il sogno ingenuo di un idealista?

p.s.
dopo aver scritto questo post, ho letto questo:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/08/dal-letame-nascono-i-fiori/75794/

forse un po' di speranza c'è davvero...

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