Forse avete sentito parlare, o comunque ne sentirete parlare, del nuovo obbligo che riguarda più o meno qualsiasi commerciante/artigiano/professionista/impresa a cui potreste rivolgervi.E cioè l'obbligo di segnalare all'Agenzia delle Entrate ogni operazione di importo superiore a 3600 Euro (Iva compresa). In pratica se voi andate in un negozio e fate acquisti sopra quella cifra, il negoziante deve chiedervi il codice fiscale e segnalare il vostro acquisto. I casi sono più numerosi di quanto si pensi: gioiellerie, mobilifici, agenzie viaggio, ecc.
Lo scopo di tutto questo: incrociare i dati sul vostro reddito annuo con le vostre reali capacità di spesa, in modo da beccare quelli che dichiarano 10.000 Euro di reddito e poi spendono 5.000 Euro di gioielli e pellicce, 6.000 in vacanze, 3.000 per un nuovo tappeto, ecc.
Ok. Fin qui sarebbe anche accettabile, se l'effetto fosse quello voluto. Giusto colpirli, non alzerei un dito per difenderli. Solo un po' di incazzatura, da una parte perché come cliente non voglio che si sappia tutto quello che compro, poi come negoziante perché è una scocciatura e un problema (se il cliente si rifiuta di darmi il codice fiscale? Se il cliente è giapponese e non riesco neanche a spiegargli che deve dirmi come si chiama perché lo devo dire al Fisco?), e infine come commercialista perché è un ulteriore adempimento telematico da fare, gratuitamente, e soggetto a sanzioni.
Ma vediamo alcuni aspetti che rendono questa cosa ridicola, inutile, controproducente e dannosa....
- Prima di tutto hanno creato questo adempimento per combattere l'evasione, e invece l'unico risultato sarà quello di far aumentare parecchio le vendite in nero: cosa pensate che faccia un gioielliere che deve vendere una collana da 7.000 euro, e il cliente gli dice "Io il codice fiscale non te lo do. O me la vendi senza scontrino, così non devi segnalare niente, oppure la vado a comprare da un'altra parte". Cosa fa? La vende in nero, ovvio.
- Il secondo effetto sarà quello di dare un grande stimolo all'economia delle aziende italiane, in questo momento di crisi. Io devo comprare un orologio di lusso: se lo compro ad Aosta il mio nome viene segnalato al fisco, il quale in sede di controlli farà valere la presunzione che se ho speso 4.000 in orologi devo aver guadagnato almeno 40.000 nell'anno. Se invece vado a comprarlo a Martigny, o ancora meglio a Chamonix, che non ho neanche problemi di dogana, non devo dirlo a nessuno. Dove vado a comprare l'orologio? Bell'aiuto alle imprese italiane! Soprattutto quelle non troppo lontane dai confini...
- Terzo, e qui iniziano le comiche. Il negoziante non deve fare il carabiniere, deve solo chiedermi il codice fiscale; non è tenuto a controllare che sia vero.... E allora cosa mi impedisce di andare a comprarmi il Rolex e dare il codice fiscale del mio vicino di casa che taglia sempre l'erba la domenica mattina alle 8...? Così poi vanno da lui a fargli i controlli sulle spese.....
- Quarto: e adesso immaginate di essere voi il vicino di casa maniaco del giardinaggio. Un giorno bussa la Finanza e vi dice: "Lei nel 2010 ha dichiarato 12.000 Euro di reddito, e lo stesso anno si è comprato un bel Rolex, complimenti!". E adesso dimostrate che non è vero, che non siete voi, che qualcun altro ha usato il vostro codice fiscale.... O avete la botta di culo (si fa per dire) che proprio quel giorno eravate ricoverati in ospedale, oppure in crociera ai Caraibi, altrimenti, se era un qualsiasi sabato in cui eravate a casa vostra.... siete fottuti.
- Quinto: mettiamo che oggi sia il mio compleanno. Mettiamo che ho tanti amici, e che sono molto molto generoso. Tutti al ristorante, pago io! 3.700 Euro. Beccato!
Ok, magari al compleanno no, ma il conto del ristorante al matrimonio di mio figlio...? O la vacanza-regalo con mia moglie per le nostre nozze d'argento, usando tutti i risparmi faticosamente accumulati in questi 25 anni di duro lavoro...?