martedì 21 dicembre 2010

Caro Presidente



Caro Presidente,

ormai è chiaro, la tua storia con Benitez è alla frutta, domani lo esoneri. All'inizio sembrava la persona giusta per il dopo-Mourinho, per continuare a vincere come prima. E in effetti era iniziata anche bene, andavate d'accordo, lui sempre un signore, sempre gentile, lontano dai modi bruschi e dagli sbalzi d'umore di José. Poi i risultati sono stati un po' così, tra alti e bassi, ma comunque non puoi certo lamentarti: in campionato non siamo poi così lontani dal Milan, in coppa siamo agli ottavi, e soprattutto abbiamo vinto il mondiale. In poche parole: ha fatto quello che doveva fare, quello che ti aspettavi da lui. E allora perché mandarlo via? E per giunta per prendere uno che difficilmente potrà essere un allenatore più bravo di Benitez, che rimane comunque uno dei migliori in circolazione.
Beh, caro Presidente, ormai è chiaro a tutti, e anche tu di certo non lo neghi. Mourinho, tu, non l'hai mai dimenticato. Vi siete separati perché hai dovuto farlo, lui all'Inter non ci voleva più stare. Ma tu l'avresti tenuto per sempre. Lui per te non è UN allenatore, lui per te è L'Allenatore. Puoi provare con Capello, con Spalletti, con il caro fedele Zenga, puoi provare con chi vuoi. Ma Mourinho è lì davanti ai tuoi occhi, e quanto vorresti riportarlo a Milano, eh! Però ormai è a Madrid, e poi allena il Real, mica la prima squadretta che gli sia capitata... E a Madrid mica ci sta male: vince, gioca bene, ha grandi giocatori. Chi non vorrebbe essere nella sua situazione? E cosa vuoi, che ritorni a Milano? E perché dovrebbe farlo, per fare un piacere a te? E' vero, lui dice che tifa ancora per l'Inter, che rimarrà sempre legato a questa squadra. Ed è anche vero, ma comunque adesso è a Madrid, e ci resterà. Tu però non puoi fare a meno di sognare di vederlo arrivare un giorno alla Pinetina, in tuta, dicendoti: "Presidente, dove eravamo rimasti?"

Eh, sì, caro Massimo, ti capisco.





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